mercoledì 20 luglio 2011

Un mare di mer...aviglia!

8.30 del mattino. Del mattino di oggi.
Mentre prendo il caffè, accendo la tv: "...il meeting del mare di Crotone..."
Lì per lì ho pensato che fosse TgNorba. Invece era il Tg1.
"Conduzione di Massimo Proietto(chi?!?!?!?) e Laura Freddi(ammazza oh!!). Poi OSPITI IMPORTANTI (più dei conduttori?!?) tra cui AMEDEO MINGHI - che a me piace...però... - e la giovane cantante Micaela(popolarissima!)".

Insomma, il Tg1 si è messo decisamente a fare la cronaca della festa di quartiere, o della parrocchia - il meeting del mare era dedicato a Papa Giovanni Paolo II. Eppure, in tanti anni il mio e i paesi intorno hanno ospitato tanti personaggi importanti, manifestazioni ben fatte: il Tg1 non ci ha mai...pensati! Sarà forse il mix Minghi-Freddi-PROIETTO davvero vincente? Abbiamo per anni sottovalutato la bravura di questi personaggi?

No, Signori. Basta continuare - fate lo sforzetto - a guardare il servizio,(http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni/ContentSet-9b3ab64b-a1b3-4417-a042-62b844351833-tg1.html )e qualcuno di voi riconoscerà un nome. I più bravi ricorderanno anche dove l'hanno già sentito o letto. Parlo di  Marco Simeon, vincitore del premio UN MARE DI INFORMAZIONE - è questo, in sostanza, l'evento e il personaggio a cui il Tg1 ha leccato il cu..ore. Chi è? Spulciamo un paio di informazioni dal web:

Nell’inchiesta sugli appalti per i Grandi Eventi, spunta l’uomo che avrebbe fatto da intermediario tra il Vaticano e la “cricca”, quel filo conduttore tra il Cardinale Crescenzo Sepe e Angelo Balducci, tra Propaganda Fide e il sistema delle Grandi Opere, tra Diego Anemone e Pietro Lunardi: è Marco Simeon, 32 anni, infant prodige italiano figlio di un benzinaio di Sanremo, pupillo di Bagnasco e Bertone come di Scajola e di di Cesare Geronzi, da ottobre responsabile delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai. Di lui si occupò, nel dicembre del 2009, Blitzquotidiano che dedicò un profilo alla sua irresistibile ascesa.
e poi ancora:

D'altra parte, "Coach" è il termine con cui Bisignani è gratificato da un'altra delle sue pedine in viale Mazzini. Il giovanissimo Marco Simeon, protetto di Angelo Bagnasco, Segretario di Stato vaticano e direttore delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai. Nel febbraio del 2010, è deflagrata l'inchiesta di Firenze sul Sistema corrotto dei Grandi Appalti pubblici. Angelo Balducci e la sua compagnia di giro, tra cui l'ex provveditore alle opere pubbliche Fabio De Santis, con cui Simeon si intrattiene al telefono (intercettato), sono in un mare di guai.

Lirio Abbate, collega de "l'Espresso", da tempo sotto tutela perché minacciato da Cosa Nostra, ha la colpa di fare il suo mestiere e di lavorare con un'inchiesta, poi acquisita al fascicolo istruttorio dalla Procura di Perugia, al ruolo del giovane rampollo protetto da Oltre Tevere. Simeon chiama il "Coach". Sbraita. E' fuori di sé. Vuole, evidentemente, che "Gigi" (capace per altro - annotano i pm di Napoli - di fare scivolare on-line un comunicato-velina su vicende che stanno a cuore al ministro Prestigiacomo anche su "Repubblica. it"), si muova. Dice: "Quello dell'Espresso è un articolo di merda e nessuno lo ha accorciato".  Da Repubblica.it

Se avete una festa, un concerto, una manifestazione da organizzare e volete massima attenzione da parte dei media(certi media), sapete chi invitare. Anche per Battesimi e Cresime.
 

A voi lettori l'ardua sentenza sul premio da assegnare al Tg1:  un mare di....click

mercoledì 15 giugno 2011

Professionisti dell'antimafia.

«...“uno dei miei colleghi romani” racconta Falcone, “nel 1980 va a trovare Frank Coppola , appena arrestato, e lo provoca: "Signor Coppola, che cosa è la mafia?” Il vecchio, che non è nato ieri, ribatte: ” Signor giudice, tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell’appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia.»

Queste le parole tratte dal libro del Prof. Nando Dalla Chiesa "La Convergenza. Mafia e politica nella seconda repubblica", presentato Sabato a Brindisi presso Palazzo Granafei-Nervegna, libro dedicato "A chi fa il proprio dovere", ovvero quella parte della società che, nello svolgimento sano e quotidiano del proprio lavoro, si presenta "inospitale alla Mafia".
Il monito di Dalla Chiesa è quello di trattare con serietà la Mafia, a dispetto del dilettantismo dei luoghi comuni("la Mafia non esiste", "la Mafia, a Milano, è in Borsa"), perchè in "una guerra è con serietà che si studia il nemico  " . 
"Quelli della Mafia sono professionisti "
: conoscono la legislazione, il regolamento dello Stato, le posizioni dei singoli Parlamentari, degli amministratori. Puntano al Potere Vero.
Sanno riconoscere, nelle istituzioni, nelle aziende, "i cretini su cui contare", che non sono coscienti complici della Mafia, ma personaggi inesperti, non in-formati, che non conoscono la materia, e che il volere della Mafia lo fanno gratis.
Per questo motivo, per creare una nuova classe di amministratori, professionisti, insegnanti, informata e cosciente, di veri e propri professionisti dell'antimafia, il professore Nando Dalla Chiesa ha promosso e tiene il Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata presso l'Università degli Studi di Milano.

Ma cos'è "La Convergenza"? Questo termine, che fece il suo ingresso per la prima volta al Maxiprocesso di Palermo(1986), sta ad indicare "
l’incontro oggettivo che può nascere da un comune interesse, di mafia e partiti o leader politici", che si concretizza con una "una giustizia più debole, magistrati meno autonomi, un’informazione più asservita, un senso dello Stato più precario, sistemi di valori più funzionali all’esercizio dell’illegalità."

Nando Dalla Chiesa conclude l'incontro con un'affermazione forte, sulla "Trattativa". Secondo il professore si deve parlare di due Trattative con la Mafia: quella con lo Stato, certi settori dello Stato, per porre fine alle stragi; la seconda, quella che vide coinvolto il nuovo partito(anni '90) che stava nascendo a Milano. 


Leggi la prefazione gratis : http://issuu.com/melampoeditore/docs/la_convergenza

sabato 14 maggio 2011

Impossibile ma vero: I-phone a 1euro!!!

Bravi i miei polletti
ci siete cascati!
In realtà ci sono cascata anche io, qualche giorno fa, quando bazzicando su ebay, il noto sito di aste online, ho trovato quest'inserzione notevolmente appetitosa.

Ho letto il  prezzo(due euro, praticamente un regalo!), la descrizione("Usato: Oggetto che è stato usato"), ho visto foto (per essere un usato l'I-phone era proprio bello e ben tenuto, con tanto di scatola!).
Con queste informazioni, tutta felice e contenta, ho fatto la mia offerta, anzi due: prima 3euro e 50; poi per non sembrare una "pezzente" agli occhi del venditore, per scrupolo, ho fatto cifra tonda, 5euro!

Prima di chiudere la pagina del browser, però, ho fatto l'amara scoperta: questo venditore....furbone(per non chiamarlo in altri modi), non vendeva il tanto bello e ambito I-phone, bensì un manuale per comprarlo da Hong Kong a 0 euro! Ho passato momenti di ansia pazzeschi in attesa di un'offerta superiore alla mia, fatta da un altro pollo come me!

Qualche giorno fa l'asta si è chiusa: un povero cristo si vedrà arrivare a casa un libretto di istruzioni per cui ha sborsato la bellezza di 206 euro(+1 di spedizione)!

Non so se le informazioni del libretto siano vere, se davvero si può attraverso le indicazioni in esso contenute "acquistare" un cellulare a zero euro(personalmente, mi pare una bufala!), ma mi sento di dirvi di stare attenti sul web, di leggere sempre per bene qualsiasi cosa prima di avventurarvi in offerte e pagamenti, visto che anche i siti più affidabili ospitano questi trappoloni pericolosi. 


martedì 26 aprile 2011

"Speriamo che sia femmina" - post di una donna incazzata(molto).

In questo post non troverete molte parole, ma semplicemente una riflessione.

Mi rammarico di quanta strumentalizzazione ci sia attorno alla "questione femminile" in molti settori della società ed in particolare in uno: la politica.
Vedo molti uomini sostenere fortemente un candidato piuttosto che un altro "perchè donna"; ascolto donne affermare a voce alta che la svolta nella "questione femminile" sta nell'ottenere una rappresentante.


Da donna non mi sento meno capace rispetto a quegli uomini 
che svolgono le mie stesse attività ed avverto come valore aggiunto non il mio sesso, ma il mio modo di fare, d'essere, le mie competenze, le mie capacità e le mie attitudini.
Da donna e femminista mi preoccupo che le coscienze di tutte le signore come me trovino tempo e momenti di espressione, occasioni per confrontarsi e (tras)formarsi; mi preoccupo che le donne come me alzino la voce, in quanto cittadine non solo su quelle questioni che gli uomini ci hanno sempre assegnato, ma su tutte quelle che investono la nostra vita(l'economia, il lavoro, la precarietà, la sanità)!

L'augurio è che si smetta con questo incitamento alla diversità, che la si smetta, una volta e per sempre, con la creazione di tifoserie calcistiche prive di significato. Il valore di una persona non dipende dal sesso, in nessun caso.

mercoledì 6 aprile 2011

Ottobre 2010. Gli italiani sono topi di fogna - ecco come ci raffigurano in Canton Ticino!

Eccoci qui ed ecco chi sono i compari in foto: 
il primo è Topo Fabrizio, un piastrellista di Verbania(partendo da sinistra); al centro c'è il Topo Giulio, avvocato italiano, con lo scudo con lo stemma dei Tre-Monti; l'altro topo è Bogdan, il "topo ladro" rumeno(che a differenza dei primi due, ha la canotta con la bandiera europea..i nostri topi sono più patriottici, invece!).

Questi sono i protagonisti di una campagna lanciata dall'UDC(Unione Democratica di Centro) del Canton Ticino, "Bala i ratt"(="ballano i topi"), finalizzata ad attirare l'attenzione su tre tematiche: quella dei frontalieri, ovvero tutti quei lavoratori italiani che abitano al confine e che tutti i giorni vanno a lavorare(rubare lavoro) in Svizzera; la criminalità "d'importazione"(è la prima volta che leggo questo binomio!), perchè gli Svizzeri sono tutti bravi, i "malavermi" sono gli stranieri!(...) e lo scudo fiscale.

L'UDC propone come soluzione la derattizzazione, anche perchè la Svizzera è una bella forma di Emmental da salvaguardare(ma quali mucche, però, hanno prodotto il latte? Solo quelle svizzere? mmh...).

 Agghiacciante è poi il sito del partito, colmo di slogan come "Cacciamo le pecore nere prima che facciano ulteriori danni" sparati accanto a foto di visi tanto sorridenti e rassicuranti.

E' xenofobia? Chi ha pensato, lanciato e realizzato la campagna dice di no.

C’è sempre qualcuno più a nord di noi ...
Negli anni '70 gravi episodi di violenza si sono verificati nei confronti dei nostri migranti italiani in Svizzera. Oggi sono in 45mila quelli che tutti i giorni vanno a lavorare PER la Svizzera: non è rischioso ed irresponsabile raffigurare questa gente come ratti opportunisti? Non è questo incitare alla discriminazione? 
 
I conti non tornano: sono 40mila gli Svizzeri che lavorano in Italia, ma mai nessun Italiano ha fatto storie...con gli Svizzeri... I "föra da i ball"  mica erano per loro!!!


venerdì 1 aprile 2011

Una storia terrificante: FATE ATTENZIONE!!!



Lei conosce lui sul social network "Badoo" e dispiaciuta dal fatto che lui fosse un malato terminale di cancro(finto), decide di mantenere i contatti. Per stargli vicino.
Ben presto, però, l'uomo rivela le sue vere intenzioni e lei, alla luce di ciò, decide di tagliare i ponti.
Da questo momento inizia il calvario per la donna: telefonate, lettere con minacce di morte nei suoi confronti e nei confronti dei figli, invio di foto di donne ferite, di bare, croci. Il culmine viene raggiunto quando l'uomo, creando un account con il nome della donna su un sito di incontri sessuali, le fissa degli appuntamenti. Il citofono della signora, la notte, non prende pace: tanti uomini, adescati dallo stalker, pretendono quelle prestazioni promesse sul sito.
L'uomo, non contento, allarga il suo raggio d'azione minacciando anche i vicini di casa della donna, l'ex marito e persino un suo cugino.
Agli inizi di Febbraio viene chiesto e ottenuto un mandato di arresto europeo dalla polizia postale e dalla squadra mobile di Perugia e l'uomo viene messo agli arresti domiciliari: lui però continua a possedere nella sua casa sia il telefono che un computer collegato ad Internet. Nulla di fatto, in sostanza: l'incubo per la donna non è ancora finito.

La storia che vi ho scritto è stata raccontata in un servizio de "Le Iene" di Mercoledì scorso. Purtroppo questo video è stato rimosso(pare per questioni legali - http://www.facebook.com/pages/Le-Iene/48166220529): solo le immagini avrebbero potuto rendervi l'idea di quanta paura e angoscia esiste nel vivere in una situazione del genere, quella di essere vittime del Cyberstalking.

Attente e attenti alle persone che vi aggiungono fra i propri contatti, prima di tutto! e non vuole essere la ramanzina che vi fa Mamma e Papà, Attente veramente!

E se avvertite che qualcuno, dopo un vostro "No" oppure dal nulla, inizia a contattarvi con insistenza, attraverso recapiti che non gli avete fornito, parlatene! Parlatene con vostra mamma, con un'amica, con la vostra insegnante! Non siete sole/soli!


Qui trovate la notizia più dettagliata:
http://www.umbria24.it/lo-stalker-francese-dopo-le-iene-non-molla-%C2%ABil-primo-maggio-verro-ad-uccidere-i-tuoi-figli%C2%BB/32533.html

martedì 29 marzo 2011

Sanda Necòle iè amande de le frastìire: Storia dell'ospitalità pugliese(recente)

San Nicola, tutti sappiamo, è il patrono di Bari: ed è proprio vero il detto secondo il quale al Santo "piacerebbero i forestieri". 
Era il 1991 quando la nostra regione, e con noi la nazione intera, si trovò ad affrontare il primo vero e proprio esodo di migranti: venivano dalla vicina Albania e nella mia mente sono rimaste indelebili le immagini di quella nave, la Vlora, così colma di vite(15mila persone!), tante delle quali si tuffarono in una nuotata disperata verso la speranza, un'aspettativa di vita migliore, verso quel Paese che regalava addirittura in tv soldi, bellezza, sogni.

Vennero "accolti" allo Stadio delle Vittorie, le cui porte, per l'occasione, furono bloccate dalla polizia con dei conteiners. I viveri venivano lanciati da elicotteri. Vissero per più giorni in condizioni estreme e per vendetta distrussero lo Stadio-lager.

Oggi, sempre la nostra regione, è protagonista di un altro episodio di "accoglienza": la tendopoli di Manduria, definita da Mantovano "estensione di Lampedusa" che si sta popolando di migranti per lo più tunisi protagonisti delle ondate di questi giorni.
Le polemiche sul campo, la sua pericolosità, sulle fughe dei migranti non si sono fatte attendere, e a muoverle spesso sono personaggi da cui meno te lo aspetti, ma che, evidentemente, preferiscono cavalcare l'onda delle preoccupazioni della gente(che ha organizzato una sottospecie di ronda) piuttosto che esigere dal Governo mezzi e condizioni strutturali più adeguate.

Ma quali sono i pericoli rappresentati dai migranti "fuggiaschi"?

La mia riflessione personale sta in una notizia di oggi, nella quale si parlava del Comune di Ventimiglia: "L'assalto alla Francia  va in scena a Ventimiglia". 1500 giovani migranti al confine francese sono stati respinti e rispediti nel paese europeo dove sono sbarcati la prima volta: l'Italia - che non è, evidentemente, nemmeno per loro un bel bocconcino ricco di opportunità.
Altro che mamma li turchi!


Rassegnamoci ad essere SOLO la Porta d'Europa, una porta piena di crepe, che nessuno ripara, e che dà ingresso ad una bella e luminosa casa. Con i buttafuori a selezionare chi entra appena dopo l'ingresso.
L'opera "Porta di Lampedusa, Porta d'Europa" - Mimmo Paladino http://www.artsblog.it/post/2009/porta-di-lampedusa-il-monumento-ai-migranti-di-mimmo-paladino

lunedì 28 febbraio 2011

Silvio si ritira ad una vita priva di tecnologie e diavolerie varie.


Alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno visto come protagonista Silvio Berlusconi nel caso Ruby, che sembra avere ogni giorno in più i retroscena di un film pornografico, tra intercettazioni telefoniche e mazzette per far tacere i protagonisti, Silvio Berlusconi ha dichiarato, durante una conferenza del suo partito a Milano di non avere più un cellulare. Non vorrà forse, fare economia nelle casse dello Stato?
Macché, ha rinunciato al suo cellulare in quanto potrebbe essere esposto ad intercettazioni telefoniche. E quindi??? Bhè forse è meglio fare come i vecchi padri della Mafia, quelli che per comunicare non usavano telefoni, ma pizzini come faceva il caro vecchio amico Bernardo Provenzano.
Ma ce lo vedete voi, il Presidente del Consiglio, scrivere a macchina, messaggi alle varie Minetti, Carfagna, Ruby?
Perché questa mossa Silvio? Perché?
Forse perché Santoro ha mostrato in pubblico parte del tuo numero di telefono e hai paura essere molestato dai Comunisti, Talebani e Radical Chic?
O perché hai riscoperto quanto sia bello vivere al di fuori delle tecnologie e nutrire la mente e il corpo di cose sane e non di radiazioni?
O forse perché non hai una maggioranza parlamentare sufficiente per modificare la Costituzione magari con l'ennesima legge “ad personam” e quindi devi metterti al riparo quanto prima?
Sento puzza di coscienza sporca...secondo il mio modesto parere
Eppure pare che la persona che “intercettava 80 milioni di persone” anche se ribadiamo che lui non intercettava ma collegava i vari tabulati, per scovare delle relazioni pericolose, forniti dalla Procura, lo hai fatto destituire dalla Polizia di Stato.
Signore e Signori ecco a voi l'emblema della nostra Costituzione, un uomo che rappresenta lo Stato, ma che è il primo a fare del principio distorto del “fatta la legge trovato l'inganno” il suo cavallo di battaglia!

sabato 26 febbraio 2011

Aspettando Videocracy, "Torna a casa in tutta fretta c'è il biscione che t'aspetta"

1980 – Silvio Berlusconi acquista Tele Torino Internacional, una emittente televisiva privata di Torino, ed è proprio da li che nasce tutto (o quasi). 
"Torna a casa in tutta fretta c'è il biscione che t'aspetta"
Tele Torino Internacional, venne fondata nel 1976 per volontà dei fratelli Rogirò, che dopo qualche mese si trovarono in grosse difficoltà economiche a causa dei costi di gestione, troppo elevati.
Vendettero quindi, la televisione alla Sapier che era una società che si occupa i pubblicità, la quale investì il capitale per l'acquisto di impianti, scenografie e ampliando la copertura della televisione torinese. Ma cosa aveva di particolarmente interessante questa televisione? A parte la ricca programmazione che copriva un tempo di 12 ore e dove erano trasmessi talk show, quiz, e notiziari, c'era una trasmissione in particolare che faceva impazzire il pubblico....”Spogliamoci insieme” antenato di “Colpo Grosso” in cui la scenografia riproduceva fedelmente un night club, e dove il pubblico poteva telefonare da casa per rispondere a delle domande e, se rispondeva correttamente, a seconda che fossero uomini o donne facevano svestire o vestire delle spogliarelliste prese direttamente da un vero e proprio night club, che poi saranno rimpiazzate con delle casalinghe inscenando lo “strip della vicina di casa” . Nacque così il cosiddetto “sexy quiz”, trasmissione che incollava davanti agli schermi un milione di telespettatori, un numero altissimo considerando che era trasmessa solo nel territorio subalpino ma che venne chiusa verso la fine del febbraio 1978 a causa di una rapina nella pellicceria dello sponsor finita tragicamente, e a causa delle cause legali contro il programma che veniva accusato di oscenità. La proprietà passò nel 1978 agli Agnelli che non gestirono molto bene l'emittente, e infine nel 1980 si passa a Berlusconi.
Questo signore di Milano, era già proprietario di una emittente chiamata “telemilano 58”, e si stava impegnando moltissimo per acquisire frequenze in tutta l'Italia per poter trasmettere finalmente i suoi programmi (nonostante fosse assolutamente illegale). Quando arrivò a Tele Torino asserì che non avrebbe cambiato la struttura dei programmi, ma inspiegabilmente (quasi per magia) il palinsesto trasmesso da TTI venne stravolto a vantaggio di Telemilano 58, ed uno ad uno cessarono anche le trasmissioni indipendenti. Stravolto anche il nome di TTI, chiamandola semplicemente TELE TORINO.
Sabrina Salerno
Prende il via la televisione commerciale, una televisione parallela a quella pubblica della Rai, una televisione che crea una vera e propria rivoluzione culturale nel nostro Paese, quella che propone un modello particolare della società, sotto la spinta dei signorotti della pubblicità, ovvero quello dei soldi, delle donne prosperose, dei “vedo non vedo”, dei quarantenni piacenti imprenditori scapoli, che si godono la vita e fanno con il loro denaro ciò che vogliono; e quindi abbiamo visto Gerry Calà cantare maracaibo, Umberto Smaila condurre Colpo Grosso, Ezio Greggio condurre drive in, Pippo Franco al Bagaglino con i vari Saloon, Rose Rosse, Gran Caffè, Buffoni, Marameo, dove venivano sfoggiate le prime donne con sederi e seni nudi o semi nudi. Per non parlare di quiz televisivi, dove vengono regalati soldi, automobili, viaggi ecc ecc....
La banda degli "yuppies"
Con i grandi consensi riscossi dal pubblico B. ha pensato bene di scendere in campo, e di tuffarsi nella politica, fregandosene dei conflitti di interesse e diventando l'uomo più ricco e potente d'Italia.
Un gran numero di donne viene “assoldato” per far parte del gruppo Mediaset, donne giovani e attraenti, donne che spaccano lo schermo, che entrano nella testa dei telespettatori e che hanno il ruolo di diventare un modello da seguire. Nasce così il fenomeno “Veline” nient'altro che delle showgirl, che fanno dei balletti di circa 30 secondi e delle quali non si conosce la voce, perchè non devono parlare, ma devono sempre e solo sorridere. E poi di riflesso letterine, schedine, meteorine ecc.
Ma chi ha il compito di andare alla ricerca di facce nuove per la televisione del Presidente? E chi ha il compito di farle resuscitare quando il loro grado di popolarità cala? A queste domande ha cercato di dare una risposta un film che si chiama Videocracy (2009), un reportage proprio sulla televisione commerciale di Silvio, dove l'importante è apparire e non saper fare qualcosa. Dove c'è gente disposta a tutto per entrare in televisione, dove a nessuno interessa se sei una donna con sani principi e dove il maschilismo sembra prevalere su tutto il resto.
Si parte da show girl e si finisce come ministro delle pari opportunità o consigliera regionale, o addirittura europarlamentare.
Questa è l'Italia, oggi...........
Fabrizio Corona


lunedì 14 febbraio 2011

Sono una radical kitsch!

In Piazza non per insultare, denigrare, farne un feticcio, calpestare, ridicolizzare, strumentalizzare, usare altre donne più di quanto facciano già certi signori.
Sono scesa in Piazza, e l'ho fatto anche per chi non c'era, non è potuta esserci perchè impegnata come lavoratrice, o come mamma, o moglie, o perchè obbligata a recitare la parte della Non-offesa - tanto si recita che prima o poi ci si convince - per seguire certe strane logiche d'appartenenza ad un partito o gruppo di pensiero. Perchè non posso, non riesco a credere che chi si scalda così tanto contro il burqa, difenda a spada tratta gli harem e chi li mantiene.
Eppure qualche dubbio fra le file delle valchirie di Berlusconi arriva. Ecco cosa dice la Minetti, che si rende conto(solo lei non l'aveva ancora capito...o faceva finta) che la valutazione della sua persona non è proprio proporzionale alla sua bravura ed intelligenza: «Cioè io per la prima volta ho realizzato che lui non mi ha dato quel ruolo perché pensava che io fossi idonea e adatta, mi ha dato quel ruolo perché in quel momento è la prima cosa che gli è venuta in mente. Se non ci fossi stata io, ma ci fosse stata un'altra, l'avrebbe dato a un'altra...»
Io non sono nemmeno lontanamente per il "linciaggio", anche perchè poi, invece che celebrare l'intelligenza si rischia di cadere nell'ocaggine da <<comari di un paesino>>. Io ho semplicemente un altro modello di donna in testa, nella vita come nella politica: una donna come tante delle nostre mamme che hanno fatto e continuano a fare sacrifici, non piegandosi al compromesso, accontentandosi di ciò che c'è piuttosto che sporcare la propria Dignità. 
Adele Bej, Nadia Gallico Spano, Nilde Jotti, Teresa Mattei, Angiola Minella, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Guidi Cingolani, Maria Nicotra, Vittoria Titomanlio, Angelina Merlin, Bianca Bianchi,Ottavia Penna Buscemi.

sabato 12 febbraio 2011

"Devo denunciare Berlusconi, perchè hanno chiamato prima me Papi!"

Questo di cui vi parlerò è il Papi di tutte quelle ragazze tossicodipendenti, prostitute, trans a cui è stata data la possibilità di riscatto, <<l'emancipazione>>.
Questo Papi è Don Gallo, Andrea per i tanti che lo conoscono e gli scrivono, un'esplosione di energia di 82 anni e mezzo.

Parla di democrazia di come l'ha imparata(per la strada, le strade del mondo in Brasile così come nella Barcellona del Franchismo), di come l'ha vista nascere(con un fratello partigiano) e di come ora la vede andare incontro all'eutanasia. (*)

Nonostante il suo percorso di studi - era compagno di studi del Cardinal Bagnasco - Don Gallo non parla nè con i termini nè coi (pre)concetti dell'alto prelato: fra un "belìn" e un'espressione dialettale racconta la legalità attraverso l'assurdità delle storie di vite che incontra, dal sacro naufrago raccolto in mare dalla Marina Militare italiana ed affidato ai deserti di Gheddafi, al timbro necessario ad una ragazza brasiliana per vivere semplicemente su un altro pezzetto del Pianeta Terra. Ma riporta anche alcune storie di riscatto dei suoi ragazzi, della ragazza del Niger che con un lavoro onesto riesce a mandare 30 euro ai fratellini, della trattoria "dei drogati" che nonostante quello che pensa la gente dei gestori, va bene(Trattoria A' Lanterna --> sito )
Don Gallo non ha difficoltà ad ammettere, anche davanti al Cardinale, che i suoi Vangeli di riferimento sono cinque: il quinto quello di Fabrizio De Andrè, un uomo che, come lui, "camminava con gli ultimi" e che non aveva vergogna a chiamarli con il loro nome.

E' critico nei confronti della sua Santa Madre Chiesa, e facendo riferimento alla manifestazione del 13 ("Se non ora, quando?" -  dicendo che se potesse sfilerebbe in bikini), afferma quanto sia assurda la scarsa importanza che essa dà alla donne, anche perchè <<Gesù non diceva: "ama i tuoi fratelli, le sorelle un po' meno">>. Ed ammette, dopo aver letto alla platea la lettera di un ragazzo omosessuale che non trova la persona giusta: <<Chi sono io per dirti chi e come devi amare?>>


Il prete che ha portato il processione San Precario e che fa tanto drizzare i capelli agli alti ranghi della Chiesa, io non so se sia o meno un esempio vicino a quello di Gesù, ma una cosa è certa: è vicino alla gente, tutta, ed è prontamente vicino a tutte quelle persone che subiscono ingiustizie, indipendentemente dal perchè e come. Un uomo che onora il Cielo, ma che vede e sa bene cosa succede sulla Terra.



sabato 29 gennaio 2011

La responsabilità dell'esser cittadini

Amici lettori, 
la riflessione di questa settimana riguarda il significato di essere individui di una comunità.
Questa riflessione parte da un episodio: a Granada in Spagna, un cittadino, svegliato nel cuore della notte da urla tremende, si accerta dalla finestra cosa stia succedendo, e resosi conto che tutto quel baccano è causato da una rissa violentissima, prende una telecamera, riprende tutto e pubblica il contenuto in rete chiedendo agli spettatori di aiutarlo ad identificare i violenti aggressori per poterli denunciare alle autorità competenti.
Migliaia di persone hanno appoggiato questa causa e, ad oggi, i responsabili dell'episodio sono stati riconosciuti. 




Questo è, secondo me, il modo giusto d'agire: vivere in un posto non vuol dire solo dormirci, muoversi in macchina, lavorarci, ma anche essere partecipi e responsabili di ciò che succede. Quante cose potrebbero cambiare nel quartiere, paese, città facendo noi cittadini forza comune e non aspettando che le cose piovano dal cielo o dalle Istituzioni troppo spesso impegnate a curare i fatti propri?
Manca solo un pò di consapevolezza dei diritti e dei doveri che abbiamo verso noi stessi, che siamo così tanti che se ognuno mettesse una parola nascerebbe un discorso che non resterebbe di certo inascoltato.



Ecco il link della pagina facebook in cui la gente ha dato il proprio contributo a rinoscere gli aggressori.http://www.facebook.com/home.php#!/event.php?eid=120703671334380

martedì 25 gennaio 2011

Ogni libro di Storia vuole la sua bella copertina: i musei.

Cari amici,
poco tempo fa, su un giornale locale, si poneva l'attenzione su un progetto(promesso e mai realizzato) che riguardava l'adibire uno spazio nel mio comune(S.Giorgio Ionico) in cui esporre un'inestimabile raccolta di oggetti che tanto ci raccontano delle nostre radici, della nostra terra, della nostra storia: un Museo Etnografico.
Questa raccolta, di un privato(ora custudita all'interno dei suoi locali*), fa rivivere non solo la quotidianità della famiglia contadina, ricostruita attraverso gli ambienti e gli attrezzi, ma descrive anche la realtà delle botteghe, quella di tutti quei mestieri(Maestro d'ascia, Maniscalco, Calderaio, Stagnino)di cui tanto mi parlavano i nonni quand'ero bambina.

Insomma, riprendendo gli oggetti del titolo di questo post, tutto questo ben di Dio, è un bel libro di Storia ma senza una copertina all'altezza dei contenuti.


Queste foto che vedete sotto, invece, sono la "bella copertina" del Museo delle genti d'Abruzzo, che i bravi pescaresi hanno ricavato da una parte del  "complesso edilizio che ospitava le caserme borboniche lungo il fiume Pescara", complesso di proprietà comunale e magnificamente restaurato. Mi ci trovai per caso davanti e rimasi incantata dalle forme di questo edificio. All'interno, le testimonianze dell'evoluzione dell'uomo e delle sue attività in terra abruzzese; dal cacciatore della preistoria, al contadino, dal pastore che legava il ritmo della sua vita a quello della transumanza, all'operaio del settore tessile, settore sul quale molto incise la Rivoluzione Industriale.
 
E' un po' il percorso che meriterebbe il Museo Etnografico del mio paese, che non solo potrebbe costituire una valida attrattiva all'interno di percorsi turistici, ma che, soprattutto, ci ricorderebbe le nostre radici, la semplicità di quella vita e l'umiltà di chi la conduceva, umiltà che, purtroppom qualcuno sembra aver dimenticato.

link:

sabato 22 gennaio 2011

Mirafiori e Google

Cari amici, coraggiosi amici,
in questo post non parlerò della condizione delle donne in Italia, anche perchè se nel nostro intimo non abbiamo capito che con quelle donne con burqa, che in 6/7 si contendono lo stesso sfigato marito, stiamo cominciando a competere per il titolo di "miss dignità sotto i piedi", beh è grave.

Voglio invece condividere con voi una lettura, la lettura della settimana.
Il titolo di questo favoloso scritto è "Accordo Fiat Mirafiori", e credetemi, finchè non darete un'occhiatina alla 70ina di pagine di questa meravigliosa opera letteraria, non potrete mai avere un'idea ben precisa di cosa si stabilisce in termini di turni di lavoro, pause, giorni di malattia, ma soprattutto, di diritto allo sciopero, o meglio, a lamentarsi!!!
Tante regole imposte da chi alle regole, se proprio la dobbiamo dire tutta, non ci sta. ("Ai fini operativi la Joint Venture, che non aderirà al sistema confindustriale, applicherà un contratto collettivo specifico di primo livello che includerà quanto convenuto con la presente intesa").
Un velo pietoso lo stendiamo poi sullo Stato, che, invece di indossare i panni dell'arbitro, obiettivo e impegnato a tutelare i diritti dei cittadini lavoratori, si è armato di trombetta e scarpa con la faccia di Marchionne per entrare in campo, a tutti gli effetti, come tifoso.

Un po' la stessa aria di respira alla Google Inc., colosso informatico che vanta di conservare comunque "un'atmosfera da piccola azienda". Quanto dureranno le pause di lavoro in questa azienda? Onestamente non lo so. Ma il mondo fuori dall'orario lavorativo a Googleplex(quartiere generale di Google), ha poco a che fare con Mirafiori: "calcio balilla, tavoli da biliardo, campi da pallavolo.. palestre con tanto di corsi di yoga e di danza..iniziative di tutti i tipi per favorire la socializzazione tra dipendenti, come corsi di meditazione, cineclub, gruppi per la degustazione di vini.." (da Google.it)

Gli ambienti di lavoro sono favolosi


Mi rendo conto che il lavoro di un metalmeccanico è un po' diverso da quello di un googler, e che certe condizioni, certi ambienti, sono magari finalizzati a favorire la creatività. Ma immaginiamo per un istante cosa succederebbe se tutte le aziende adottassero la filosofia di Google: non aumenterebbe forse, a dismisura, la motivazione dei dipendenti a recarsi a lavoro? e di conseguenza, l'operatività e la produzione?

sabato 8 gennaio 2011

Maccarroni e altri formati di passta

Quand'ero piccola ed intollerante a qualsiasi cibo, prodotto, polline e pelo di gatto, cane, tirannosauro e d'animale esistente in natura, ed entravo in gelateria, per me esistevano due soli gusti: limone e fragola. Non passavo interi quarti d'ora ad appannare le vetrine per osservare i colori, le ondine, le decorazioni che c'erano sulle vaschette degli altri dieci, venti gusti: non le guardavo nemmeno! non mi interessavano! Non solo: per consolarmi, ero anche riuscita a non farmi piacere il cioccolato, la panna, la nutella, e a farmi venire il disgusto anche solo sentendo il loro odore. Solo fragola e limone!

Una maniera stupidina per inaugurare questo blog.
Però è questo quello che mi è venuto in mente adesso, ed è questo il ricordo che associo ad una parola che oggi sento per strada troppo spesso, anche fra i bambini che, sugli scalini davanti la scuola elementare, parlano delle squadre di calcio del cuore: questa parola è coerenza.
E' diventato un pregio oggi nascere con dei gusti e morire con gli stessi, mangiare le stesse cose(da cibi, a idee, a tipologie di letture e ascolti musicali) per tutta una vita e vantarsi con gli amici di non aver mai dato un bel morso a "tutto il resto". Beh, per me per questo status c'è una parola che calza meglio rispetto a "coerenza": è "MACCARRONAGGINE"! 
Perchè, se hai la possibilità di entrare in pasticceria e addentare tutto, e però non lo fai, sei solo un MACCARRONE(= a Taranto è un po' l'equivalente di ottuso): se non conosci il sapore dei bignè, delle crostatine di frutta, delle veneziane, come fai a dire che fra tutti moriresti solo per i babbà? Largo a chi ha fame di conoscere, e a chi conoscendo se ne frega della coerenza e cambia idea, perchè ha visto, provato, addentato o anche solo assaggiato un po' di quel "tutto il resto" che, per colpa di chi o cosa c'è attorno a noi, non c'è stato mai permesso di conoscere prima.

"Non puoi scoprire nuovi oceani fino a quando non hai il coraggio di perdere di vista la spiaggia"
Anonimo


...continua

mercoledì 5 gennaio 2011

Flash

"...ognuno di noi, a seconda di dov'è nato, crede in qualcosa che non può dimostrare."