Mi rammarico di quanta strumentalizzazione ci sia attorno alla "questione femminile" in molti settori della società ed in particolare in uno: la politica.
Vedo molti uomini sostenere fortemente un candidato piuttosto che un altro "perchè donna"; ascolto donne affermare a voce alta che la svolta nella "questione femminile" sta nell'ottenere una rappresentante.
Da donna non mi sento meno capace rispetto a quegli uomini
che svolgono le mie stesse attività ed avverto come valore aggiunto non il mio sesso, ma il mio modo di fare, d'essere, le mie competenze, le mie capacità e le mie attitudini.
Da donna e femminista mi preoccupo che le coscienze di tutte le signore come me trovino tempo e momenti di espressione, occasioni per confrontarsi e (tras)formarsi; mi preoccupo che le donne come me alzino la voce, in quanto cittadine non solo su quelle questioni che gli uomini ci hanno sempre assegnato, ma su tutte quelle che investono la nostra vita(l'economia, il lavoro, la precarietà, la sanità)!
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